La fortuna non sta agli occhi di chi la merita

Tghest, ragazzina di tredici anni, orfana di padre vive in una casa famiglia perchè la madre non riesce a mantenerla. Capello corto sbarazzino, sorride e gioca sempre. Non l’ho ancora vista fermarsi un momento. Gli unici istanti in cui la vedo assorta nei suoi pensieri è quando studia o fa i compiti, ma anche in quelle occasioni senti la sua voce bisbigliare qualcosa. Ha imparato l’Italiano da sola, leggendo  e ascoltando, non ha frequentato nessun corso, l’unica sua insegnante è  sé stessa.

Chiacchiero con lei e leggiamo libri, in italiano. Capisco che quei tredici anni sono solo per una data anagrafica, ma che la sua mente e il suo pensiero  la fanno già crescere di un paio d’anni. La conferma l’ho avuta quando chiacchieravo su skype con la mia famiglia, erano venuti i miei nonni a salutarmi. Avevo i bimbi che giravano per la camera e gli ho fatto conoscere queste due persone, mia mamma l’avevano già vista qualche giorno prima. Tghest lamenta un suono appena malinconico: “sono i tuoi nonni quelli?” io senza neanche pensare troppo annuisco. L’ultima sua frase mi sconvolge: “che fortunata” e abbassa lo sguardo. Rimango in silenzio, non posso fare altro. Ho aperto gli occhi, su ciò che per noi è così scontato e al quale non gli diamo neanche peso. Mi sarebbe piaciuto entrare nella testolina di questa giovane ragazza per scovare i suoi pensieri. Eppure la realtà è questa, al giorno d’oggi nel nostro paese mandiamo le persone anziane nelle case di riposo e alle volte le rimandano indietro perchè sono troppo affollate. Qui dove mi trovo in questi giorni, i bambini darebbero l’oro per essere coccolati dai loro nonni eppure credo che molti non conoscano neanche questa parola.  La fortuna non sta agli occhi di chi la merita, abbiamo il dono di poter essere ancora spupazzati dai nostri cari nonni, invece il più delle volte ci lamentiamo perchè a furia di tirarci le guance prima o poi le staccheranno e allora con un gesto significativo strappiamo quelle mani così vissute dal nostro volto e ci lamentiamo con le solite frasi: “ dai nonno non ho più cinque anni”. Vi chiedo di pensare un momento a questa ragazza che non sa neanche se i suoi nonni ci sono ancora o chi siano, perciò per lei e tutti quei bambini che non hanno questo onore regaliamo un abbraccio ai nostri nonni, soffermiamoci qualche minuto in più con loro, ascoltiamoli, perchè hanno sempre qualche perla da regalarci. Assaporiamo il loro profumo perchè la vita non ce li lascerà per sempre, ma fino a che saranno qui camminiamo al loro fianco. Facciamo in modo d’essere noi il loro bastane della vecchiaia e non un misero pezzo di  legno che si occupa di loro al posto nostro.

Apro gli occhi e capisco ciò che il mondo ci regala, appena tornerò a casa abbraccerò i miei amati nonni da parte tua, cara Tghest.

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