Storie di passione, amore, coraggio e talento. Una fotografia dei valori e dei sentimenti dei sognatori di oggi. Uno sguardo curioso e aperto, al di là di preconcetti e luoghi comuni…
Povertà, fame, dolore, malattie, guerre, miseria, violenze di ogni tipo: per anni questi sono stati gli elementi che hanno raccontato l’Africa utile per la donazione. A volte in modo talmente esasperato che, in alcuni casi, i messaggi andavano a colpire la dignità delle persone che, con la raccolta fondi o con la campagna di sensibilizzazione, si sarebbero volute supportare. Si è arrivati a parlare addirittura di “pornografia dell’umanitarismo”, con la quale ciascuno di noi, oggi, ogni giorno, dobbiamo fare i conti perché ciascuno di noi oggi si confronta con i messaggi di ONG, media, fotografi, etnologi, giornalisti, antropologi, cantanti, scrittori, designer, viaggiatori e cooperanti che queste narrazioni le producono e le condividono.
Quello che però sta accadendo, complice anche la diffusione delle nuove tecnologie e l’emancipazione dello storytelling, è che ci sono ONG che stanno reagendo alle rappresentazioni pietistiche o retoriche della cooperazione e hanno iniziato a ribaltare lo stereotipo dell’Africa affamata, povera, misera con video, comunicazioni, narrazioni spesso virali, a volte ironiche, a volte serie, attraverso le quali realizzano campagne di raccolte fondi e di sensibilizzazione, ribaltando tutto ciò che è stato raccontato finora.
Il video è stato creato dalla ONG norvegese Saih, finanziato dall’Agenzia Norvegese per la cooperazione, e fa parte della campagna Africa for Norway ed è il lancio di due premi: il Rusty radiator Award (“premio termosifone arrugginito“) per le campagne stereotipate e il Golden Award Radiator (“premio termosifone d’oro”) che invece è per le campagne di comunicazione più creative. Ci sono in tutto otto video selezionati per la fase finale dei due premi.
Per approfondire: http://blog.wired.it