Storie di passione, amore, coraggio e talento. Una fotografia dei valori e dei sentimenti dei sognatori di oggi. Uno sguardo curioso e aperto, al di là di preconcetti e luoghi comuni…
Rosa Louise Parks è stata una attivista statunitense afroamericana, figura-simbolo del movimento per i diritti civili. A partire dal 1943, Parks aderì al Movimento per i Diritti Civili americano e diventò segretaria della sezione di Montgomery. A metà del 1955 iniziò a frequentare un centro educativo per i diritti dei lavoratori e l’uguaglianza razziale.
Il 1º dicembre del 1955, a Montgomery, Rosa, allora domestica, stava tornando a casa in autobus e, poiché l’unico posto a sedere libero era nella parte anteriore del mezzo, quella riservata ai bianchi, andò a sedersi lì. Poco dopo salirono sull’autobus alcuni passeggeri bianchi, al che il conducente James Blake le ordinò di alzarsi e andare nella parte riservata ai neri. Rosa però rifiutò di spostarsi e stanca di essere trattata come una cittadina di seconda classe rimase al suo posto. Il conducente fermò così l’automezzo, e chiamò due poliziotti per risolvere la questione: Rosa Parks fu arrestata e incarcerata per condotta impropria e per aver violato le norme cittadine.
Quella notte, cinquanta leader della comunità afro-americana si riunirono per decidere le azioni da intraprendere, il giorno successivo incominciò il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery, protesta che durò per 381 giorni.
Nel 1956 il caso della signora Parks arrivò alla Corte Suprema degli Stati Uniti d’America, che decretò, all’unanimità, incostituzionale la segregazione sui pullman pubblici dell’Alabama.
Da quel momento, la Parks divenne un’icona del movimento per i diritti civili, conosciuta come “”the woman who didn’t stand up”” (“la donna che non si alzò”).