Storie di passione, amore, coraggio e talento. Una fotografia dei valori e dei sentimenti dei sognatori di oggi. Uno sguardo curioso e aperto, al di là di preconcetti e luoghi comuni…
Quasi 30 chilometri a piedi, tra andata e ritorno. È l’uomo dell’anno, secondo il «Daily Mail» . Meglio sarebbe: il padre dell’anno. Un omino, per la verità. Almeno a giudicare dalle fotografie, in cui lo si vede camminare con le scarpe da tennis e un giaccone pesante. Siamo nella Cina meridionale, sulle colline della città-prefettura di Yibin, provincia del Sichuan. Su sentieri polverosi e accidentati, tra muretti a secco e alberelli smagriti, il quarantenne Yu Xukang cammina con un bambino sulla schiena, tenendogli le mani perché non cada all’indietro.
4,5 miglia per andare, 4,5 miglia per tornare in paese a lavorare, 4,5 per tornare nella borgata di Fengyi Fengxi dove si trova la scuola, 4,5 miglia ancora per riportare il bambino a casa. 4,5 miglia quattro volte al giorno.Yu si alza alle cinque del mattino, prepara la colazione, ripone il figlio di 12 anni con problemi a braccia e gambe in un canestro di vimini e parte verso la scuola, dove lo lascia per le lezioni. Poi torna a casa, va al lavoro e ritorna a scuola a prendere il figlio. È la fatica di un padre che dopo il divorzio (nove anni fa) ha deciso di crescere in solitudine il figlio disabile e di permettergli di frequentare le scuole. Un piccolo Ercole delle colline cinesi. «Sono orgoglioso – dice – che Xiao Qiang sia il migliore della classe e sono sicuro che farà grandi cose. Il mio sogno è che un giorno si iscriva al college». Deve essere fiero anche di sé, se ha calcolato che finora, con il piccolo sulle spalle, ha marciato almeno per 1.600 chilometri. E continuerà a farlo, con la schiena sempre più ingobbita e le gambe sempre più deboli, se le istituzioni non si muovono. Certo il piccolo Xiao Qiang, con i suoi 90 centimetri di statura, non potrà rimproverargli nulla: suo padre ha fatto il possibile. E anche di più.